Devoir de vigilance des multinationales: un pas de plus vers l'adoption définitive de la loi - CIDSE

Devoir de vigilance des multinationales: un passo avanti e un'adozione definitiva del loi

Le 29 novembre 2016, le députés ont adopé en nouvelle lecture, la proposition de loi sur le devoir de vigilance des sociétés mères et entreprises donneuses d'ordre. Si la société civile espérait une loi plus ambbitieuse, ce texte - qui a connu un parcours législatif mouvementé depuis trois ans - représente une avancée importante face à l'impunité des multinationales en termes de rispetto des droits humains et de l'ambient. Nos organizzazioni saluent cette nouvelle version du texte et appellent le gouvernement à garantir figlio adozione definitivo avant la fin de la mandature.

Vedi sotto il comunicato stampa in inglese di ECCJ.

Le dichiarazioni, il governo, e la conferma dell'objectif centrale del testo: più un obbligo per le grandi imprese, un piano di vigilanza, un identificatore e un prediletto i rischi sono le nostre attività, per tutto il tempo d'approvisionnement. La nostra responsabilité pourra également être engagée in cas ofence of plan, isinsisance of celui-ci ou of défaut dans in mise en reuvre.

Cette dernière version apporte by ailleurs des éléments nouveaux:

- Le contenu du plan de vigilance est précisé [1]. Un décret d'application pourrait venir complete ces mesures and preciser les modalités d'élaboration and de publishing du plan de vigilance. Nous nous pleasaisons que la loi puisse être effect dès son adoption, même en l'absence de ce décret.

- Par ailleurs, le parti prenantes de l'enterprise raccontano le organizzazioni sindacali rappresentanti o le associazioni pourront être associées à l'élaboration du plan de vigilance.

- Alla fine, i dettagli aumentano il plafond de l'amende en cas de dommages liés à un défaut de plan ou de sa mise en œuvre. Il montaggio di celle-ci è d'oro plafonné a 30 milioni di euro, une somme qui reste cependant symbolique riguardo al chiffre d'affaires des sociétés qui seront soumises à cette loi. [2]

Toutefois, nos organization rappellent les limites de cette proposition de loi: elle ne concerne qu'une centaine de grands groupes, ne comporte pas véritablement de disposition visant à faciliter l'accès à la justice pour les victimes - la charge de la preuve pèse toujours sur la victime et non sur la société -; enfin, le régime de responsabilité de la société est limité.

Cette loi costituisce néanmoins un premier pas indéniable. Nos organizzazioni restanti donc mobilisées ed en appellent désormais au gouvernement pour que cete soit esaminé au Sénat au plus vite et puisse être définitivement adottant avant the fin de la mandature.

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Obbligo di vigilanza aziendale: un altro passo avanti verso l'adozione della legge francese

Il 29 novembre, i membri francesi dell'Assemblea nazionale (camera bassa del parlamento francese) hanno adottato in nuova lettura il progetto di legge sul dovere di vigilanza per le società madri e subappaltatrici.

Anche se la società civile francese sperava in un testo più ambizioso, il disegno di legge rappresenta ancora un importante passo avanti nella lotta contro l'impunità delle imprese per i diritti umani e gli abusi ambientali.

L'ECCJ si unisce alle organizzazioni della società civile francese nell'accogliere la nuova versione del progetto di legge e nel chiedere al governo francese di inserirlo all'ordine del giorno del Senato il prima possibile, per assicurarne l'adozione definitiva prima della fine del suo mandato.

I parlamentari francesi, insieme al governo francese, hanno ora riaffermato l'obiettivo centrale del disegno di legge, obbligando le grandi aziende a realizzare un piano di vigilanza per identificare e prevenire i rischi associati alle loro attività, lungo le loro catene di approvvigionamento. Ciò significa che la responsabilità si applicherebbe quando le società inadempiono ai propri obblighi, inclusa la presenza di guasti nel piano e la sua attuazione o l'assenza di un piano.

Mentre ristabilisce lo spirito del testo votato in prima e seconda lettura in seno all'Assemblea nazionale, la versione attuale porta nuovi elementi.
• È specificato il contenuto del piano di due diligence che deve essere stabilito dalla società madre o dalle società di subappalto [1]. Un ulteriore decreto facoltativo potrebbe integrare tali misure in futuro e specificare le modalità di elaborazione e pubblicazione del piano di vigilanza. Fino ad allora, accogliamo con favore la decisione dei legislatori di rendere il disegno di legge immediatamente esecutivo dopo la sua adozione.
• Un altro elemento nuovo è che gli stakeholder di un'azienda, come rappresentanti sindacali o gruppi della società civile, potrebbero essere coinvolti nello sviluppo del piano di vigilanza.
• I parlamentari hanno aumentato la sanzione massima in caso di danni dovuti alla mancata pubblicazione o attuazione di un piano. La multa è ora limitata a 30 milioni di euro. Sebbene elevato, l'importo non è una somma significativa rispetto al fatturato delle grandi aziende coperte dalla legge [2].

Per quanto rivoluzionario, il disegno di legge ha ancora i suoi limiti. Riguarda solo circa 100 grandi gruppi imprenditoriali, non include una disposizione forte volta a facilitare l'accesso alla giustizia per le vittime: l'onere della prova grava ancora sulla vittima e il regime di responsabilità aziendale è limitato.
Nonostante le sue carenze, il progetto di legge rimane comunque un primo passo innegabile. Le nostre organizzazioni chiedono ora al governo francese di far rivedere il testo dal Senato in 2016 e di adottare il disegno di legge entro la fine del mandato.

[1] Il piano dovrebbe contenere elementi quali una mappatura dei rischi, compresa l'identificazione, l'analisi e la classificazione dei rischi; o procedure per una valutazione regolare delle loro filiali, subappaltatori e fornitori. È inoltre integrato un meccanismo per monitorare le misure preventive in atto e valutarne l'efficacia.
[2] L'ammenda massima non ammonta a più dell'0.1% del fatturato annuo delle società interessate.

 

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