Land Grabbing in Costa d'Avorio – CIDSE

Land Grabbing in Costa d'Avorio

CIDSE pubblica la nuova policy brief”Il caso della controllata SIAT in Costa d'Avorio" sull'accaparramento di terre in Costa d'Avorio in collaborazione con le comunità colpite e i partner africani ed europei: un altro caso che mostra la necessità di una regolamentazione aziendale. 


La domanda globale di terra e risorse naturali è notevolmente accelerata negli ultimi due decenni. La speculazione da parte di attori privati, in forte aumento dalla crisi alimentare del 2008, ha portato a un'impennata di acquisizioni di terreni su larga scala.  

SIAT (Société d'Investissement pour l'Agriculture Tropicale) è registrata come società a responsabilità limitata (Société Anonyme) in Belgio. Sul suo sito web si presenta come una "società familiare" con filiali in Ghana, Nigeria, Costa d'Avorio, Gabon e Cambogia. Fondata nel 1991, l'azienda è specializzata nella produzione di gomma e olio di palma. 

SIAT è responsabile del land grabbing in Costa d'Avorio, Nigeria e Ghana, che minaccia la sovranità alimentare delle comunità locali, viola i loro diritti e quelli dei suoi lavoratori e causa degrado ambientale e perdita di biodiversità. Mentre le comunità dei tre paesi si battono contro le attività di SIAT, l'azienda afferma di essere attenta ai temi dell'ambiente e della sostenibilità e si vanta di essere uno dei primi membri del Tavola rotonda sull'olio di palma sostenibile

 Il policy brief “Il caso della controllata SIAT in Costa d'Avorio” mette in luce l'impatto delle attività della SIAT in Costa d'Avorio, dove 11,000 ettari di terreno sono oggetto di contenzioso tra i villaggi situati nella sottoprefettura di Famienkro e il “Compagnie hévéicole de Prikro”, la filiale ivoriana della SIAT. Questo documento è il risultato di una collaborazione con partner africani ed europei e comunità interessate ed è supportato da diversi attori multi-livello di organizzazioni secolari (come AFSA e CGLTE) e organizzazioni religiose (SECAM, RECOWA, Caritas Costa d'Avorio, Ghana e Nigeria ). Fa anche parte del Serie di documenti sulla politica dell'accaparramento di terre pubblicato a dicembre 2021. 

Questo policy brief è legato alla visita in Belgio di una delegazione dei tre paesi interessati dalle attività della SIAT. Vengono per denunciare questo modello di agrobusiness predatorio neocoloniale e avanzare le richieste delle comunità di riparazione e giustizia per i danni ambientali e le violazioni dei diritti umani causati dalle attività della SIAT. Queste affermazioni sono tanto più rilevanti date le recenti proposte legislative a livello belga, europea e delle Nazioni Unite per nuove regole per regolare l'impatto delle società sui diritti umani e sull'ambiente.   


 Questa pubblicazione è stata realizzata con il sostegno finanziario dell'Unione Europea e della Cooperazione allo Sviluppo del Belgio. I suoi contenuti sono di esclusiva responsabilità degli autori e non riflettono necessariamente le opinioni dell'Unione Europea e l'opinione ufficiale dell'istituzione belga. 

Foto di credito: Christophe Smets, La Boîte à Images

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