Gli Stati membri dell’UE devono attuare la direttiva UE sulla due diligence sulla sostenibilità aziendale – CIDSE

Gli Stati membri dell’UE devono attuare la direttiva UE sulla due diligence sulla sostenibilità aziendale

Dichiarazione congiunta CIDSE – COMECE, 13 febbraio 2024


Il Consiglio dell’Unione Europea può rappresentare un punto di svolta, adottando il testo di compromesso risultante dai negoziati del trilogo politico dello scorso dicembre sulla Direttiva Corporate Sustainability Due Diligence (CSDDD). CIDSE e COMECE sollecitano gli Stati membri dell’UE a sostenere la direttiva UE sulla due diligence sulla sostenibilità aziendale. alla prossima votazione.


Gli impatti negativi delle attività aziendali sui diritti umani e sull’ambiente non costituiscono esternalità pericolose e occasionali delle attività aziendali; sono spesso le conseguenze di un sistema economico che antepone il profitto alle persone e l’estrazione di ricchezza alla cura del pianeta.  

L’obbligo di due diligence in materia di diritti umani e ambiente potrebbe diventare una realtà dopo molti anni di sforzi di sensibilizzazione da parte della società civile e delle organizzazioni religiose. Ora è acceso il Consiglio dell’Unione Europea per garantire l’adozione della Direttiva Corporate Sustainability Due Diligence (CSDDD). garantire l’accesso alla giustizia per le persone colpite da abusi aziendali.  

Facendo eco al Dichiarazione dei vescovi cattolici del 2020 chiedendo una legislazione obbligatoria sui diritti umani e sulla due diligence ambientale, CIDSE e COMECE chiama ora ai governi degli Stati membri dell’UE affinché adottino urgentemente il testo di compromesso risultante dai negoziati del trilogo politico dello scorso dicembre per affrontare le minacce e i rischi che le attività aziendali rappresentano per la nostra Famiglia Umana e la nostra Casa Comune. 

Il nostro appello si unisce a quello del Dichiarazione dei leader religiosi del 2023 invitando i legislatori dell’UE ad adottare una legge forte che renda le imprese responsabili delle loro azioni che danneggiano l’ambiente e violano i diritti umani, nonché quella di un gran numero di cittadini dell’UE, Le imprese europee e globali, investitori e organizzazioni internazionali come la OCSE, OHCHR e OIL. Le imprese grandi, medie e piccole sostengono l’attuale compromesso come “fattibile e opportuno”.   

Come sottolinea la dichiarazione dei Vescovi del 2020:

“Ora più che mai, abbiamo bisogno di una due diligence obbligatoria nella catena di fornitura per fermare gli abusi aziendali e garantire la solidarietà globale. " 


Immagine di copertina: Pescatori sulle rive del fiume Yamuna, circondati da nuvole di schiuma tossica sulla superficie dell’acqua. Un vasto tratto del fiume Yamuna è ricoperto di schiuma bianca tossica, causata in parte dagli inquinanti scaricati dalle industrie circostanti Nuova Delhi. India. Credito: Raunaq Singh Chopra / Climate Visuals CC BY-NC-ND 4.0.

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